Oggi scrivo di una band consolidata (Louder) che, pur avendo avuto una pausa creativa piuttosto lunga (dal 2009 al 2012), suona e registra con ottimi consensi dal 2007. La prima traccia del nuovo lavoro è Misraim (titolo che fa riferimento ad un'antico rito massonico di iniziazione) da il titolo al disco, è il singolo scelto dai Louder di cui è stato realizzato anche un video. E' un viaggio nel tempo l'ascolto degli undici brani contenuti nel nuovo lavoro della band torinese di origine alessandrina. Pubblicato nel Luglio 2012 vibra di sonorità tipiche del fine millennio scorso, quelle del grounge di Seattle, delle chitarre distorte, del sound potente ed ipnotico. Meraviglioso l'intro scandito dal basso di "between the lines" in cui si possono intravedere sonorità alla RHCP che si alternano con ritmi incalzanti stile Alice in Chains. Attenzione però, quando, dopo la quarta traccia, pensi di aver intuito cosa aspettarti dall'ascolto, arriva "best of me" e poi ancora la traccia otto "brand new day" dove voce e chitarra si ammorbidiscono e trasformano i due brani in una classica ballata malinconica. Ed è allora che con "all alone" l'intro di chitarra, la batteria, il basso che graffia si ritorna ad il ritmo che caratterizza e da i connotati di un lavoro molto ben fatto e ben suonato. I tre ragazzi ci sanno fare davvero.
Anche se il disco è di facile ascolto per chi è abituato ad alternare cd dei Nirvana con quelli dei Pearl Jam ed il grounge/rock in generale, e non porta nulla di nuovo dal punto di vista musicale, è davvero ben suonato tanto da farmi porre una domanda: i Louder sono davvero piemontesi oppure in realtà sono un prodotto del Seattle Sound?
Mentre ascolto e recensisco Misrain, il nuovo lavoro dei Louder, la band, composta da Marco Fiorito (chitarra e voce), Alberto Michielon (basso e voce) e Philip Mercaldo, è in giro per l'Italia con il nuovo tour per promuovere il disco stesso.
@MangiolaAntonio
